60 anni di storia al Rifugio Garibaldi
Un’escursione tra laghi alpini e aspre vette ci porta ai 2550m slm del Rifugio Garibaldi. Sorge al cospetto della parete nord dell’Adamello, in Val d’Avio, e si affaccia sul Lago Venerocolo.
Questi luoghi oltre cento anni fa furono teatro delle tragiche battaglie della Guerra Bianca a 3000 metri di quota.
Il rifugio nacque nel 1894 ad opera del CAI Brescia e venne utilizzato durante la Prima Guerra Mondiale come punto di appoggio per i soldati. Venne poi distrutto in seguito alla costruzione dell’invaso del Lago Venerocolo per essere poi ricostruito sulla sponda dello stesso bacino.
È il 26 luglio 1959 quando il nuovo rifugio viene inaugurato, ed oggi, 26 luglio 2019, 60 anni dopo si festeggia questo importante traguardo. Per l’occasione si invitano tutti i rifugisti che si sono impegnati nella gestione della struttura durante questi anni.
Martino Zani e la moglie Carla, che gestirono il rifugio dal 1959 al 1970.
Andrea Faustinelli e la moglie Carla, che gestirono il rifugio per ben trent’anni, dal 1971 al 2000.
Odoardo “Dado” Ravizza insieme alla famiglia gestisce il rifugio dal 2001.
Dopo la Santa messa celebrata da Don Martino Sandrini, parroco di Temù (BS) è tempo di sedersi a tavola. Qui riaffiorano i ricordi degli anni passati in rifugio e non mancano lacrime di commozione e di nostalgia per chi ha passato un’intera vita in questo posto. Tante cose sono cambiate in questi sessant’anni. Un tempo i rifugi erano frequentati solo da alpinisti, che si accontentavano di un pasto caldo e un letto e dopo cena tutti diventavano una grande famiglia. Si intonavano canti e si condividevano esperienze umane prima ancora che alpinistiche. Era un momento di allegria, di serenità, di festa che purtroppo la frenesia dei tempi moderni sembra voler cancellare sempre di più.